Il volo delle aquile by Jack Higgins

Il volo delle aquile by Jack Higgins

autore:Jack Higgins [Higgins, Jack]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


10

LA mattina dopo Harry si presentò a Croydon alle dieci e trovò ad aspettarlo un Hurricane partito da Duxford e pilotato da un aviatore cecoslovacco, tale Hess, che parlava un inglese dal forte accento straniero.

«Tenente colonnello Kelso è un onore conoscerla.» Il pilota esibiva una decorazione cecoslovacca, insieme a una Flying Cross.

«Conosco la gente del suo tipo», commentò Harry. «Sicuro che non progetta di rivendermi sul mercato nero insieme a merci di seconda mano?»

Hess sogghignò: «Potremmo mai fare una cosa simile a un par suo? Io ho combattuto nella battaglia d’Inghilterra, sa, come lei».

«Allora tutto bene.»

«Io non so di che si tratta, ma le auguro buona fortuna, amico mio. Ora io scendo, c’è una macchina che mi aspetta per riportarmi a Duxford.»

Si allontanò nella pioggia e il sergente pilota che stava controllando l’Hurricane con una squadra di tecnici si rivolse a Harry. «Per me tutto funziona a meraviglia, tenente colonnello. Facciamo rifornimento, un controllo finale e lei può partire appena pronto.»

Harry s’infilò giubbotto di volo e stivali, poi bevve una tazza di tè e mangiò un panino al prosciutto, osservando, fuori dalla finestra, il Lysander stazionato dall’altra parte dell’Hurricane. Un pilota in tuta di volo stava trafficando all’interno. In cielo una pesante coltre di nubi minacciava tempesta. Entrò in sala operazioni e controllò le condizioni meteorologiche sulla Cornovaglia. Al momento c’era sereno, ma le previsioni non erano buone. Mentre tornava nella stanza più esterna, vide avvicinarsi una macchina del comando. Ne uscirono Munro e Jack Carter. La sorpresa era Molly Sobel.

Entrarono tutti, seguiti dal pilota del Lysander. «Ah, eccoti qui!» lo salutò allegramente Munro.

«Tu vieni con noi?» chiese Harry a Molly.

«Così pare.»

«Una semplice precauzione», spiegò Munro. «Una missione rischiosa potrebbe significare incidenti. Meglio avere Molly a portata di mano.»

Harry si rivolse a Carter. «Maggiore, adesso? Congratulazioni.»

«Anche a te.»

Si strinsero la mano e il pilota del Lysander si avvicinò.

«Capitano pilota Grant», presentò Munro. «È venuto in volo da Tangmere ieri notte. È sceso con il paracadute innumerevoli volte in Francia per me, conosce bene il suo mestiere.»

Grant aveva ventidue o ventitré anni e portava sottili baffetti biondi. «Diamine, è un colpo di fortuna conoscerla, signore.» E rivolgendosi a Munro: «Vado a controllare le previsioni del tempo».

«L’ho già fatto», replicò Harry. «Potremo atterrare laggiù senza difficoltà, ma è in arrivo un fronte temporalesco. Non sarà bello stanotte.»

Grant fece una smorfia ed entrò in sala operazioni. Il sergente in servizio portò il tè ed Harry aprì la sua borsa e ne estrasse un pacchetto di sigarette. Accanto alla borsa c’era lo zainetto svedese e Molly chiese: «C’è dentro il famoso Tarquin?»

«Ah, anche tu sai di Tarquin?»

«Ma certo. Posso vederlo?»

«Se vuoi.»

Lui si accese una sigaretta e Molly aprì lo zainetto e tirò fuori Tarquin. Munro e Jack cessarono di parlare. «Perdiana!» esclamò Jack.

«Oh, è meraviglioso!» disse Molly stringendo l’orsacchiotto.

«Ha fatto tutti i voli sulle Fiandre con mio padre quando era nel Royal Flying Corps. Per questo porta le mostrine con le ali del Flying Corps. Le ali della RAF vengono da me. Se le è ben guadagnate.



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